
L’introspezione e il rapporto con l’obbiettivo sono il cardine di un progetto che dura da più di due anni.
L’intimità che nasce tra autore e motore della creazione è dettata da un rapporto senza remore, vergogna, timidezza. Sono tutte e nessuna delle donne che incarno e la relazione che c’è tra me e la macchina è di pura fiducia.
Il risultato è assolutamente legato al rapporto di solitudine e completa nudità artistica che nasce con la macchina. Uno sguardo altrui, uno sguardo estraneo ed esterno inquinerebbe un rapporto altresì perfetto.
Per me la femminilità è qualcosa di intimo e al contempo profondamente violento e delicato.
V. C.
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