In questi testi di Pietro Pisano esplode una tensione estrema di resistenza dell’io alle sollecitazioni di dissoluzione e dematerializzazione dell’identità. L’assalto di protesi non umane, artificiali e virtuali in un infospazio dilagante, impone un confronto e un ripensamento. Premesa necessaria per seguire “l’uomo inesistente” nel “paesaggio intorpidito” di questi versi. Il nuovo risveglio in una realtà di ibridazioni e contaminazioni e il “Turn on”, l’accensione, il clic di un tasto che avvia un processo con il minimo dispendio di energie. Un rosicchiamento invisibile della propria faccia interiore, “la sua forma assegnata al mondo”, è il rischio o l’obolo da pagare al nuovo, a quest’ ultima e nostra estrema “Svolta del respiro”, direbbe Celan.
Da Turn on
I
Ed era un uomo inesistente
quando la luce viaggiava
nelle stanze del mattino
e poteva sentire
come un paesaggio intorpidito
lo spigolo appuntito dei secondi
sulle guance che non aveva,
le labbra contratte
in una smorfia di disgusto,
sull’intero volto che solo
per metà ricordava
e domandava ai rumori della strada
in quale posto si trovasse,
dove cercare la sua forma assegnata
nel mondo. Ma non c’era
che un pallido fantasma
dietro l’impulso di muoversi
e capire,
solo passanti
che poteva vedere
trapassare
la trasparenza dei suoi nervi
e poi lo scisma,
la città costruita per metà occhi,
metà orecchie, da un lato
frusciavano i passi, dall’altro le forme
di quegli ospiti
che muovevano in silenzio
fino a quando il rumore e l’immagine
si riunirono nel legno del teatro
e la pelle del ricordo
iniziò a ticchettare
ma da quel momento era già qualcuno
cui hanno sostituito il volto
con la parvenza di un volto qualunque,
si trovava senza saperlo
nel corpo di un altro.
II
Se sente un rumore in cui esiste a tratti
è l’autostrada delle menti
che percorre i chilometri
della sua possibilità. Questa
bocca che ripete il protocollo
della disattenzione
non attende lampo o grido,
vicinanza o vendetta
ma lampione e semaforo,
buongiorno, buonasera: così rispondere
è stabilire il luogo abitabile
mentre parlano i vestiti
come demoni. Questa pagina
conquistata nei dettagli
e nelle veglie sgangherate
è il testimone muto
di quell’accendersi nonostante.
Da Turn off
II
Disinnesca il respiro del congegno
impazzito del giorno
quando ti dicono
è tardi, la tua ombra si stacca
per balzare alle tue spalle
e divorarti, un pezzo
di realtà dopo l’altro
avevi già perso ieri
la misura del volto
alla cornice dello specchio.
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