TABAIMO – Teleco-soup – Biennale di Venezia 2011 – ILLUMInazioni-ILLUMInations

Riconosciuta tra le maggiori artiste giapponesi, ha ricevuto un primo apprezzamento dalla critica grazie all’installazione multimediale Cucina Giapponese (“Nippon no Daidokoro”, 1999), una combinazione di animazione surreale, disegnata a mano, ed elementi architettonici, in un’impassibile analisi della società giapponese contemporanea. A Venezia, alla 54a Biennale nel 2011 con la video installazione teleco-soup, termine che indica in giapponese l’idea di una zuppa “invertita”, ovvero il ribaltamento delle relazioni acqua-cielo, fluido e recipiente, il sé e il mondo, segna una continuità sulla traiettoria attraverso un’avvolgente ambientazione multimediale. Coniato da Tabaimo, il termine rievoca una tradizione intellettuale che affonda le radici nell’identità nazionale di uno stato insulare, o sul fenomeno denominato “sindrome Galapagos”, originariamente riferito all’incompatibilità tra la tecnologia giapponese e i mercati internazionali, ma oggi applicabile ai molti aspetti della società giapponese all’epoca della globalizzazione. Attraverso l’utilizzo della proiezione multicanale e pannelli a specchio Tabaimo ha trasformato l’interno del Padiglione in un pozzo e lo spazio aperto sottostante, che si innalza su colonne, nel cielo. Il video esordisce con una piccolo cellula che evolve in corpo e prosegue con descrizioni di Tabaimo stessa, della gente che abita il Giappone attualmente e della società giapponese tutta, evocando uno spazio in continua espansione. La successione di immagini porta alla ricognizione dell’inimmaginabile ampiezza del pozzo, o del Giappone contemporaneo; attraverso l’orientamento antigravitazionale ci pone in contatto con un’infinita profondità/altezza nel mondo eterno del cielo sottostante, visibile attraverso un’apertura posta al centro del pavimento del padiglione.

 

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