Leggendo la sua biografia ed il suo ricchissimo curriculum artistico siamo rimasti colpiti dal fatto che l’autrice abbia lei stessa coniato un termine, l“Inquietantismo“, che farebbe riferimento ad una “diversa” insofferenza mostrata dagli autori, generazioni degli ultimi trent’ anni, nei confronti dell’esistenza e dei valori.
Andando giù
Oh, oh prima di andar giù
focalizzo dodicimila equilibri
e attorno tetti case alberi
mi corrono incontro
annusano la mia ombra
come fossero segugi …
Ma non ho nemmeno un ritorno
alla mente dell’occhio
che m’ha visto stamattina
balenante
tuona immagini
a tela di ragno.
Ancora sono loquace
liquefatta nell’aria
svolazzo infranta
in vetri a pioggia sulle gote nude.
Molto ricordo distorto
e sordo
muto il quadro di colori
buia la madre dell’alba
incorre in lucida magagna
la veloce sagoma del piede.
Giù nella sp(è)zzatura
topi brindano al veleno.
Miagolio e spirito di gatto
appendono cappotti
al lurido pavè.
Saltello a singhiozzo
scendo, scendo, aplomb scosceso,
un due tre.
…
Veleno
L’arsenico immateriale
luminoso
scialbo
geme
forse non trova posto
Io cammino di onda in onda
ululante nell’attesa.
٭[Silvia Denti Dal 1982 fino ad oggi ha pubblicato una ventina di raccolte poetiche più romanzi, antologie, saggi, articoli e servizi giornalistici. È stata redattore e capo redattore in alcune testate locali, ha collaborato alla stesura di articoli inerenti al sociale con riviste di Mondadori (100 COSE, MAX). Tra i suoi libri, alcuni titoli di successo: PRESENTE INFINITO, 1988; L’INDICIBILE SENSO DEL VOLERE 1989; ONRAIV (con cui ha preso parte al Maurizio Costanzo Show nel 1992), ARTXENIA (1995), MUJER NATURALEZZA (2004) e il recente VIBRUS (2011).]
un linguaggio nuovo, espressivo e ricco di metafore ardite e audaci, espresso in forme stilistiche nuove
Veramente belle. Vorrei dirti due parole in merito all’Inquetantismo in cui ritrovo molto del mio pensare, relativo al nostro essere poeti oggi. Trovo delle analogie dei nostri tempi con l’inizio del ‘900 e rivedo in questa perdita di certezze, quel che fu per i Crepuscolari prima e i primi ermetici. Una poetica battuta e melanconica a volte, una non soluzione visibile che INQUIETA come un crepuscolo brumoso. Ciao Silvia a presto