
Ho deciso di calarmi nella natura, totalizzante e poderosa nella forma di un torrente di montagna, e di fondermi completamente con essa fino a perdere la mia identità, per trovarne una nuova. La libellula, così veloce, mobile e seduttiva, mi è sembrata una ricompensa senza eguali. Il riferimento alle metamorfosi di Kafka sembra quasi obbligato, ma in realtà sono partito dall’idea di esplorare e reinterpretare il concetto di estasi
nella sua accezione più arcaica e originale. Ex-stasis è uscire dal proprio sé, affrancarsi dal corpo e sospendere la mente in uno stato mistico di infinita elevazione. In estasi l’uomo trascende la propria natura e si identifica, seppur temporaneamente, con il cosmo. In questo senso non mi sono preoccupato più di tanto della pur secolare tradizione cristiana sull’argomento, se non per lo studio delle opere dei grandi padri della
pittura, Giotto e Caravaggio, sull’estasi di San Francesco. Mi sono spinto in avanti nell’arte fino a completare il mio lavoro preparatorio con i post-impressionisti e i preraffaelliti cercando di cogliere i loro insegnamenti circa l’uso della luce e l’approccio erotico al soggetto.
Questo sono io che mi bagno nelle acque provvidenziali di una coscienza in evoluzione.
Questa è la mia rinascita.
Miloje Savic



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