Fin da ragazza, ispirandosi a un cartone manga, sognava lo specchio magico che le consentisse di trasformarsi nel personaggio che più desiderava. Infatti nei suoi primi autoritratti appariva con identità diverse: dalla donna cyborg in abiti ipertecnologici all’idolo pop anni ’90, conservando sempre quell’immagine intermediaria tra cielo e terra che la contraddistingue.
Successivamente cominciò ad arricchire, in maniera graduale, le sue opere tecnologiche inserendovi una grande dose di ricerca spirituale, spaziando dal buddhismo giapponese allo scintoismo, ispirandosi sempre alla cultura tradizionale giapponese ma senza mai rinunciare alle sue acute visioni sul futuro.
Il suo obiettivo?
Unire il “celeste” al “terrestre”.
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