MARIA LAI – Legare Collegare – Legarsi alla montagna

Documentario su una performance realizzata da Maria Lai a Ulassai (Ogliastra – Sardegna), nel 1978.

Tutto ebbe inizio quando l’allora sindaco Antioco Podda e l’Amministrazione Comunale commissionarono all’artista Maria Lai la realizzazione di un importante monumento ai Caduti in Guerra per il paese. L’artista rifiutò l’incarico e decise di modificarne gli intenti realizzando un qualcosa che servì per i vivi e non per i morti. Reinterpretando una antica leggenda del paese, legò insieme agli abitanti tutte le porte, le vie e le case con circa 27 km di nastri di stoffa celeste. L’operazione materiale durò tre giorni circa, il primo giorno vennero tagliate le stoffe, il secondo giorno vennero distribuite e il terzo vennero legate quindi coinvolgendo donne, bambini, pastori, anziani.
Ma la gestazione dell’opera fu molto più lunga: infatti, inizialmente i popolani non condivisero le dinamiche e si rifiutarono di collaborare, le proposte della Lai in un primo momento suscitarono preoccupazione per il probabile risvegliarsi di antichi rancori tra abitanti stessi, tanto che ci vollero parecchi mesi per ritrovare un filo di discussione. Dopo un anno e mezzo di trattative, il nastro passò laddove tra famiglie esisteva un legame d’amore, al nastro vennero legati dei pani tipici detti “su pani pintau”, mentre laddove le famiglie erano avverse il nastro indicava il confine del rispetto delle parti.
L’operazione suscitò clamore e stupore tra paesi vicini, e successivamente a questa operazione Ulassai divenne pian piano un Museo a cielo aperto. Mentre a livello dei grandi circuiti della critica nazionale, Maria Lai venne criticata in modo negativo, perché per i più scettici si era impegnata a fare la festa del paese. L’unico scrittore e critico che capì sin dall’inizio il valore di questa esperienza fu Filiberto Menna di Roma. Ma tuttavia l’operazione rimase in silenzio a livello di critica generale per oltre un ventennio. Ora invece è stata rivalutata a carattere nazionale, ad iniziare dalla Mondadori, che la vede come lo spartiacque dell’Arte Contemporanea, poiché per la prima volta l’artista e l’opera d’arte risiedono nella figura dello spettatore, facendo di quest’ultimo il vero artefice dell’operazione.

https://youtu.be/0rVoN64Fz-o

Sara Lombardo

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