Che faccio? La scatto o non la scatto? L’immagine che vedo nel mirino già non è più la stessa che videro i miei occhi, già sento distinta l’eco dell’otturatore che in un solo colpo ha immortalato e ucciso quell’istante, quel dolore e quella gioia o, al meglio, li ha inquinati, trasformando quel sorriso in un lamento, quel lamento in un urlo, quell’urlo in uno sguardo che parla mille lingue ma non quella di chi non vuol sentire. E intanto il sussulto di un pulsante ha rubato per sempre quel candore e, come un doppiatore, presta una voce e un’interpretazione sussurrando speranzoso il suo messaggio.
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