L’Ordine imperfetto nell’opera di Giorgio Giardina

Il trauma deriva dalla separazione. Nati appena e subito Separati dal nostro istinto ancestrale, fatto di una comunicazione che trascende le parole, ma è vestita di Corpo, Odore, Sguardo, Istinto. Lasciati a dimenarci dietro una gabbia oscena d’incomunicabilità, presto impariamo la solitudine. Tutti cerchiamo di parlare, ma nessuno è mai veramente in ascolto. La ricerca di comunicazione è alla base dell’opera di Giorgio Giardina. Per l’artista “La forma è personaggio in movimento, teso verso la totalità dello sfondo, spazio esistenziale ideale, da cui proviene.

L’opera non ha valenza di pura ricerca formale ma è simbolo: ricerca e indicazione di un possibile percorso esistenziale, viaggio verso una completezza intuita al di là della realizzazione materiale e oltre la barriere comunicative dell’egocentrismo dell’esistenza terrena”.

Tra Arte e Scienza

Il Motore più nobile della Scienza è il bisogno che l’Uomo ha di Risposte. Migliaia di Scienziati ogni giorno strappano all’Ignoto una minuscola porzione di verità. Piccoli frammenti di Bellezza svelati, che lentamente si compongono, come pezzi di un grande puzzle. Un Artista cerca la stessa Bellezza, le stesse Risposte. Perché nella fatica dell’esistere la Bellezza è rifugio e pace. La Bellezza ci avvicina all’Armonia e al Tutto.

Intendiamo per Tutto l’insieme della materia organica ed inorganica, rifiutando questo dualismo, poiché il continuo mutamento chimico fisico trasforma l’una nell’altra senza sosta, e dunque tutto vive.

Considerato ogni individuo vivente come sistema chimico aperto, che scambia cioè continuamente materia e calore con l’ambiente, noi siamo tutto ciò che è stato e insieme ciò che ancora deve essere. Siamo dunque in continuo divenire, siamo stati e saremo piante, animali, fiumi, montagne, cielo.

Il nostro confine inizia e finisce con il nostro ego, così come la nostra prigione. L’abbattimento di questo confine ci riporta in comunicazione con l’infinito da cui proveniamo divinizzandoci.

L’individuo ricerca la fusione con il tutto, il ritorno al tutto: lo Sfondo monocromatico. Il nostro percorso di liberazione passa quindi necessariamente attraverso la comunicazione con l’Altro.

A questi temi, affrontati nelle precedenti mostre (Main Frame e Potenza e Declino), si ispirano le due Opere più vecchie: Attraversare (2001) e Potenza e Declino (2005).

Presentate in anteprima le prime tre Opere della collezione “Life.Is.Modular”.

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In questi grandi pannelli, attraverso la “decostruzione” di leggi e schemi derivanti dall’Infinitamente Piccolo, i concetti già affrontati vengono superati, e dalla sfera Individuale si passa alla sfera Sociale. In ogni opera, le leggi che governano la Biochimica si fondono e confondono con quelle che governano le Nostre Vite. Per quanto complessi e unici pensiamo di essere, esistiamo nel mondo come molecole tra le molecole.

Giorgio Giardina è laureato in Chimica, lavora presso il Dipartimento di Biochimica dell’Università La Sapienza di Roma.

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