Ingranaggi – Annalisa Miceli

Che cosa c’è alla base di qualunque meccanica se non degli ingranaggi? Meccanismi complessi, precisi, oliati, rodati. In questi versi di Annalisa Miceli ci caliamo nella natura ingegnosa del sentimento, come in una tela futurista di Balla.

 

Ingranaggi

 

Siamo piloti, ingeneri.

Su due ruote

chilometri di vita

col freno a mano

che ci surriscalda.

E’ un sistema complesso.

Nell’orologio del  cuore

le lancette delle ore

trafiggono la pelle

frantumano le ossa

e la protesi a cucù

si scontra in un conflitto.

L’uomo e un simile sintetico

giocano all’imprudenza.

Deraglia il robot

nella curva delle emozioni.

Gli ingranaggi esultano.

Panico su algide tastiere

di anime elettroniche.

Si toccano, si feriscono, si amano.

Si legano note

dove impudica

spudorata

si esibisce l’emozione

nel tempo senza ore.

Si attraggono e si respingono

i flussi delle pulsioni

che migrano dal sigillo congelato.

La ragione arretra.

dal circolo vizioso.

Scivola

un momento sull’altro:

calcolo, logica, resistenza

istantanee, si levano

ma vertigini spingono

allargando le sbarre

scendendo le scale

fino ad aprire lo spazio

sul luogo del sentire.

E ascolti l’inaudito.

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