Silvia Lombardo e Tiziana Capocaccia, amiche di lungo corso che condividono l’interesse e la passione per la poesia. Giornalista e autrice la prima, psicologa la seconda, hanno recentemente dato vita sul web al progetto Poesia – Terapia.
In cosa consiste la vostra iniziativa?
L’idea alla base di Poesia-Terapia è semplice: l’arte in generale, e la poesia in particolare nel nostro caso, possono avere un grande potere terapeutico: perché non permettere allora alle persone di attingere a una fonte che produce immagini con versi ad hoc, grazie ad una sorta di “bugiardino-post” che non ha, ovviamente, pretesa di sostituirsi a una vera terapia, ma che vuole essere un invito a riflettere attraverso dei versi selezionati, attraverso la poesia che è parola esatta, scelta con la massima attenzione, per esprimere un determinato pensiero.
La nostra idea nasce, non a caso, come pagina social, un ambiente che permette la condivisione e la circolazione delle idee, partendo anche dal piccolo, da un singolo individuo. Fra le nostre immagini, infatti, ci sono spesso anche le poesie dei lettori, scritte magari in momenti difficili e terapeutiche anche per il solo motivo di essere state messe su carta.
Su quali basi vi muovete per stabilire questo connubio?
Il binomio poesia-terapia implica l’attribuzione di un potere curativo alla parola poetica.
I versi poetici racchiudono significati che trascendono il senso dei singoli termini utilizzati. Le parole assumono valore di simboli.
Questo permette al poeta di muoversi lungo una linea di confine, tra realtà e immaginazione, tra coscienza e inconscio. La parola poetica permette di racchiudere significati che vanno oltre il linguaggio della razionalità, accedendo alle immagini, a quanto è indicibile, accedendo all’inconscio come fanno i sogni.
Il valore terapeutico della poesia è riconosciuto nella psicologia. Tra le cosiddette arti terapie, che utilizzano tecniche creative nei percorsi terapeutici, troviamo anche l’utilizzo della scrittura poetica e della lettura di poesie, con finalità di consapevolezza e supporto alle emozioni e all’intelletto. La poesia diventa uno strumento per la crescita ed il benessere psicologico di una persona.
Siete partite da un vostro comune sentimento o vi rifate a una letteratura teorico-scientifica?
La pagina nasce da un desiderio di divulgare l’importanza dell’utilizzare, tra altre attività creative, anche la poesia come canale di conoscenza di sé, poiché la consapevolezza di se stessi, riuscire a essere chi veramente siamo, è fondamento necessario per il benessere.
Tuttavia, a supportare l’idea che la poesia abbia un suo valore terapeutico sia nella sua forma attiva, di scrittura di versi, sia nella lettura di versi scritti da altri, ci sono numerose ricerche.
Ad es. nel testo “Tempi di vita e spazi di Poesia” (Clara Capello , Barbara De Stefani , Fabrizio Zucca) troviamo percorsi di ricerca legati all’uso della poesia in alcuni contesti particolari: la malattia e la vecchiaia. Il lavoro degli autori porta la poesia nell’indagine scientifica dove si fa analisi e riflessione di alcune condizioni di vita particolari.
Quali sono i criteri di selezione dei testi che pubblicate?
Ogni giorno selezioniamo versi particolarmente indicati per un’ampia gamma di problematiche assai frequenti: dal lutto all’abbandono, dalla timidezza alla difficoltà di relazionarsi con gli altri, dalla solitudine alla depressione. Ma anche versi espressione di felicità, che aiutino ad assaporare meglio ciò che di positivo ci sta accadendo. Accanto a questi versi, si affiancano i versi che ogni giorno ci inviano il pubblico e che ci regalano, talvolta, bellissime sorprese.
e delle immagini?
Questa domanda ci fa particolarmente piacere: si potrebbe pensare che le immagini vengano scelte solo e unicamente come commento al testo. In realtà cerchiamo anche di utilizzare qualcosa che predisponga alla comprensione e assimilazione delle parole sovraimpresse: dai colori, alla composizione visiva, al soggetto ritratto nulla è lasciato al caso, ma scelto sempre con l’occhio attento di Poesia-Terapia
Ci sono autori che prediligete?
Spaziamo molto, ma probabilmente tendono a essere più ricorrenti autori dissacranti quali Alda Merini, da noi molto amata, o autori contemporanei meno conosciuti dal pubblico: doppia occasione quindi per cogliere un momento terapeutico di benessere e di conoscenza di una nuova penna. E poi ci sono sempre i classici, amati da tutti e magari da rileggere sotto la luce nuova di un approccio terapeutico.
A quale pubblico vi indirizzate? Avete un target di lettori in particolare?
Ovviamente più facile che approdino da noi poeti e amanti della poesia. Ma il pubblico è, con nostra somma felicità, eterogeneo: sarebbe splendido se tutti riuscissero a mettersi in contatto con il mondo della poesia, magari partendo proprio dalla scoperta delle sue possibilità terapeutiche.
Qual è il vostro modus operandi? Vi siete date delle regole per quanto riguarda la frequenza di pubblicazione, le piattaforme di diffusione, etc?
Stiamo partendo facendo un piccolo passo alla volta. La nostra pagina fb viene aggiornata quotidianamente con una media di 5-6 immagini terapeutiche al giorno. Ci atteniamo anche un po’ al calendario: celebrazioni di eventi particolari, gioiosi o dolorosi ma condivisi da tutti, ci portano spesso a creare delle immagini ad hoc, com’è stato ad esempio per la ricorrenza della morte di Pasolini o per l’11 settembre. Ma anche per il “semplice” inizio dell’autunno, di una nuova stagione che ci porta, anche inconsciamente, a fare bilanci ma soprattutto nuovi programmi e buoni propositi a volte caricandoci di entusiasmo, a volte pretendendo troppo da noi stessi.
Il pubblico della rete come sta rispondendo a questo progetto? Avete già avuto dei feedbacks?
Il “pubblico” è stato inizialmente quello degli amici più stretti cui abbiamo presentato questo nostro progetto e sta pian piano crescendo “genuinamente”, portato dalla nostra passione e dall’interesse di chi decide di seguirci.
Un feedback importante sono anche gli invii di poesie da parte dei poeti stessi che dimostrano interesse anche a questo “utilizzo” della poesia, oltre ovviamente alle condivisioni dei post.
Quali sono i passi successivi che intendete intraprendere? Pensate di estendere il progetto ad altre piattaforme o organizzare delle iniziative sul territorio?
Al momento stiamo implementando un piccolo blog https://curaletteraria.wordpress.com/ dove trattare l’argomento poesia e terapia in maniera più estesa, anche con articoli specifici scritti da Tiziana o da altri autori specializzati che, di volta in volta, inviteremo a pronunciarsi sull’argomento. Ovviamente non solo psicologi e psicoterapeuti, ma anche poeti.
Ma il nostro piccolo sogno nel cassetto a cui stiamo lavorando è esportare il tutto off-line, partendo da incontri terapeutici – in librerie, sale da tè, centri culturali etc – con reading per parlare più a fondo di argomenti specifici e fare quello che sui social non si può fare e che è a volte la cosa più terapeutica di ogni altra: creare nuove occasioni di incontro dal vivo fra esseri umani.
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