

In-mergere, in latino, suona più o meno come intuffare. Il tuffo è dinamico, rimandando al passaggio da un elemento a un altro, ma anche statico, poiché allude a uno stare prolungato nel nuovo elemento, accentuato dall’in che forma il termine immersione. Indica infatti al contempo un agire e un permanere, l’immergere: la novità dell’atmosfera nella quale (ci) si immerge contiene l’atmosfera dalla quale (ci) si strappa. (Queste parentesi significano la pari rilevanza, nel concetto di immersione, della forma attiva, in cui si immerge qualcosa, e della forma riflessiva, in cui ci si immerge in qualcosa).
È in questa simultaneità del prima e del dopo, dell’abbandonare il vecchio e dell’abbandonarsi al nuovo, che si situa la complessità figurativa dell’immersione. Collocata l’immersione nello spazio, il prima è il fuori e il dopo è il dentro. Verrebbe così da rappresentarla con una Sirena colta nell’atto di (ri)tuffarsi in mare, le pinne e il viso che (ri)emergono, il busto sommerso, il collo e il ventre sul filo. (Qui le parentesi significano la contemporaneità concettuale del prima e del dopo: non è possibile, o meglio non ha senso, nel concetto di immersione, definire la direzione del movimento: che le pinne stiano riemergendo e il busto immergendosi, o che al contrario le pinne stiano immergendosi e il busto riemergendo, non incide sulla rappresentazione istantanea dell’immersione).
L’immersione appare inoltre nella sua veste positiva, se affiancata alla sommersione: chi è sommerso non è salvato, mentre chi si immerge esplora, aprendosi a un ignoto promettente più che minaccioso. Persino in un lavoro ci si può immergere con entusiasmo.
Resta però il fatto che desideriamo che l’amante ci sommerga, di baci di carezze e di attenzioni, mentre da altro si può essere sommersi nel senso di oberati, come si dice, di lavoro.
È allora forse il rapporto tra il prima e il dopo, tra il fuori e il dentro, ciò che maggiormente caratterizza l’atto puro dell’immersione?
Quale che sia la direzione, quale che sia il valore, negativo o positivo, del passaggio, l’istante dell’immersione è sempre carico di senso, pesante ma dinamico.
Come l’immersione in questo numero di Diwali: dalla lettura e dalla visione, non si può non uscire trasformati.
Buone immersioni, in uno qualunque dei sensi in cui vi immergerete.
Diwali – Rivista contaminata
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