Il Terzo InStante

Il concetto di vuoto nasce da un’aspettativa. Un bicchiere è un bicchiere, contenere è il suo scopo, la funzione determina l’assenza e il contesto nutre l’aspettativa. Il vuoto allora è il ‘non ancora’ o il ‘non più’, è un brontolìo assordante, un ‘senza’ opprimente, oppure pulizia, semplicità, silenzio. Nel vuoto i rumori non parlano, gli equilibri vacillano. Il vuoto è un risucchio, un anelito ingabbiato in un contenitore che ridonda ogni minimo lamento, ogni grido, dove anche il ridere diventa un’eco inquietante. Il vuoto è anche riposo, pace, meditazione. È una spiaggia assolata fuori stagione. È un concetto che richiama il suo opposto, è un’attesa di risposta a una domanda non posta. È quella sensazione assurda che aggredisce nella perdita improvvisa e d’un tratto le cose non hanno più sapore né colore oppure ne hanno inspiegabilmente di più.

Lasciano il segno queste sospensioni di coscienza e ciò che manca ha una capacità straordinaria di riempire in modo denso lo spazio fotografico e le immagini rappresentano l’unico mezzo per comunicare là dove il silenzio assorbente impedisce la trasmissione e il propagarsi di ogni messaggio che non sia semplicemente ed unicamente visivo. Allora la fotografia riesce a vincere il vuoto esaltandolo, rendendolo protagonista.

 Pietro Bomba

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