Il Settimo InVerso

“È allo scrittoio, non a letto che nascono le posizioni, le architetture, i progetti più sensuali”, questa considerazione di Carlo Villa ci sembra la più adeguata a commentare i versi dei molti autori che hanno risposto alla nostra ultima sollecitazione creativa. Poesia erotica, poesia sensuale che lancia una modalità di scrittura libera di sperimentare e priva di intralci moralistici. E se è pur vero che l’erotismo è un “percorso di guerra dato solo a pochi privilegiati” allora in questi testi l’eros rivela la sua piena tensione quale energia seminale che dispiega la sua potente ispirazione in mille rivoli.

Le proposte testuali tematizzano il sesso e il desiderio in varie declinazioni: a volte l’esplorazione della forma è filtrata dall’esplorazione della carne quasi a sollecitare un rapporto voyeristico nel lettore così come in Cosa ne sai di Alessandra Far Flung, in Che io mi benedica di Luisa La Terra, in Quel fottuto orgasmo di Giovanni Favazza o nel Carnevale di Dio di Shar Danus.

Altre volte la poesia tenta di riportare la presunta astrattezza di arte, musica, sensazioni o ricordi alla matrice tangibile di una “sensitività fisico-mentale”, si pensi al Piacere inane di Deborah Zerovnik, alla Breve sonata per blues e illusione di Andrea Doro o all’essenza fortemente sensule del verso di Marino Santalucia; una poesia sensitivamente concreta che vuole testimoniare e “toccare le emozioni” come nella prove di Veruska Vertuani con Saliva, di Antonella Lucchini con La dimensione esatta e di Claudia Brigato in In-fusione.

E ancora l’avvolgimento carnale può essere il punto di partenza di una lievitazione immaginale, metaforica o simbolica come in Davide Cortese ne Il giardino dell’antica malizia, in Alessandra Carnovale ne Il germoglio e la terra, in Maria Grazia Di Biagio con Shangri-La, e ancora in Rubens Lanzillotti con Sesso a parte o in Francesca Tocchio con È tutto un fiorire di gemme.

Ma l’eros è anche invenzione, dà origine alla forma e mette alla prova il linguaggio come così come ci suggeriscono i testi di Nuove rapide scosse retiniche di Annalaura Longo o la ricerca stilistica e di musicalità del verso nelle poesie di Vincenzo Signoretta e di Roberto Marzano.

Questa varietà degli stili e delle proposte esemplifica una volta di più la vitalità e il fascino del linguaggio poetico, la sua efficacia semantica, la sua “azione” creativa tesa ad una ricerca inesausta.

Letizia Leone

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