La meccanica dei sentimenti è come un treno che corre sulle rotaie.
Scappa, si muove da un luogo ad un altro ma non può staccarsi da quel legame che collega ogni meta esplorata, anche solo di passaggio.
La sua bava di ferro lascia tracce di passato e di futuro, inequivocabili, se non nel tempo.
E il treno è un non-luogo se non si guarda nel finestrino e il finestrino è una fotografia scorrevole dove si mescolano e si confondono passato e futuro, vicino e lontano, in un presente mai fermo in cui emergono riflessi di verità e bugie, come tra veglia e sonno, tra rumore e silenzio, tra luce e buio, tra vita e morte.
E ogni riflesso è una fotografia e ogni fotografia è una verità e una bugia, è un sentimento, un mondo dove si può affogare o piacevolmente galleggiare o nuotare in subconsce immersioni.
Le verità galleggiano e l’otturatore scatta e a volte insegue e a volte anticipa e la meccanica di tanto in tanto si incontra col destino e il cuore trova pace per un istante, per un sempre.
Pietro Bomba
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