Il giardino dell’antica Malizia – Davide Cortese

In cielo sorge il capezzolo di un dio lascivo.

La sua luce si adagia sul dorso di giovani amanti.

Nella florea selva contiamo i colori della nostra pelle

e inventiamo baci e danze mute da sorridere.

Scivoliamo con le dita venate d’azzurro

sulle costole dure di un segreto.

Ci diciamo profumi proibiti

giocando a farci calici di fiori arcani.

Suggiamo vita dalle nostre labbra

e taciamo alla luce un nostro canto oscuro.

Ci stringiamo come sanno il muschio e la pietra

nel giardino antico della nostra malizia.

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