FranKo B

Quando il corpo diventa di per sé multimediale, usato come una tela, tagliato, violato e umiliato o a sua volta reso minaccioso come una zona di guerra, un ipertesto, uno spazio di resistenza, stiamo parlando di Franko B: artista coraggioso e poliedrico che ha espresso nell’arte il tormento dell’esistenza con intensità e genialità, rendendo, attraverso le sue performance, “sopportabile l’insopportabile”.

Ossessioni personali insostenibili e pericolose, nevrosi viste come valenza creativa, performance sadomasochistiche. Le azioni di Franko B si riferiscono alle istituzioni come l’ospedale, il manicomio e il carcere e a limitazioni del corpo come la sedia a rotelle, la gabbia e il catetere. Lui stesso proviene da un’istituzione, ma in fondo – sostiene – cosa non lo è? Questi organismi sociali imprimono il loro marchio direttamente nel corpo, al fine di poterlo controllare. L’arma delle istituzioni è proprio quella di agire sulla nostra vergogna.
Le azioni di questo artista, provocano una forte risposta emotiva sul pubblico, facendo sì che paura, fastidio e panico agiscano ai limiti del tollerabile. Il suo lavoro non è sulla sofferenza, in realtà attraverso l’utilizzo del suo sangue, l’artista raffigura il proprio corpo, quello che “inciso” con tagli e ferite, si trasforma in una sorta di “testo” interattivo, una metafora sulla carne che trasforma le idee in azioni. Aprire il proprio corpo per potarlo fuori, mostrare alla gente quello di cui ha vergogna: “Sono spaventati dai propri rifiuti, pensano che siano cose molto private, che quel che c’é nel corpo debba rimanere nel corpo”.

Trasferitosi da lungo tempo in Inghilterra, l’artista italiano sopravvissuto al dolore sia fisico che morale subìto in un’istituzione inglobante, ha centrato le sue azioni sullo stato di “reclusione” a cui il corpo è stato costretto, attivando un forte senso dell’ironia che rende le sue opere fortemente espressive: “Senza ironia saremmo tranquillamente fottuti!”. L’identificazione tra la sua vita e le sue esperienze corporali hanno alterato e modificato completamente i suoi equilibri psicofisici, facendo sì che la sua arte sia diventata “totale”. Franko B esce completamente dalla mentalità che intende l’opera d’arte come espressione separata dall’esperienza: il corpo dell’artista è inteso come corpo sociale, una esposizione di violenza, sadismo, perversione, solitudine, disperazione, isolamento e alienazione che diventano strumenti della sua creatività. Il corpo diventa tela, linguaggio, schermo del lato oscuro… il sangue si sparge copioso in una sorta di rituale viscerale.

“…Sono stato educato a vergognarmi del mio corpo. Uso sangue, urina e merda come metafora perchè è questo ciò che sono…”

I still love

Because of love

I’m thinking of you

Don’t leave me this way

I Miss You

Aktion 398

 

Arianna Degni

 

segue………………………………………

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