Dal 2 luglio al 7 agosto 2016 le Scuderie di Palazzo Chigi Albani, splendido palazzo rinascimentale a Soriano nel Cimino in provincia di Viterbo, hanno ospitato la mostra “Dissimilitudini”, un’esposizione di arte visiva trasversale alla fotografia e alla video-arte e con intersezioni verso l’installazione minimalista costruita con i materiali raccolti in natura. Organizzata dalla coop sociale ‘Il Camaleonte’, a cura di Salvatore Enrico Anselmi e con il patrocinio del Comune di Soriano, questa iniziativa ha convogliato le energie e le visioni di tre artisti in una ‘collettiva’, ovvero tre ‘personali’ congiunte, per tre ‘dis-simili’ modalità di fare arte visiva, nella convinzione che linguaggi artistici diversi possano in realtà convergere e crescere sulla base di suggestioni comuni. Gli scatti fotografici di Dino Ignani (conosciuto come ‘il fotografo dei poeti’ per aver ritratto alcuni tra i più importanti nomi della poesia contemporanea), raccolti appunto in Ritratti di artisti, hanno introdotto il percorso narrativo per arte visivo-materica concretizzato nelle installazioni de Le ombre dei sogni, di Maria Grazia Tata (architetta) e nella video arte di Teatro in fumo ovvero a fumetto di Maria Pizzi. Opere ‘dissimili’ ma in condizione complementare, tra gli incroci statici dei materiali ‘poveri’ della n
atura (foglie, tessuti, fili) che Maria Grazia Tata converte in opere e volumi di nuove risvolti concettuali, e le visioni tecnologiche di Maria Pizzi, performance digitali che mettono a fuoco corpi di donna contestualizzando uno spazio alienante, mettendone in forse il tempo.
Una triade artistica a cui Fusibilia e Diwali, in media partnership, hanno voluto dedicare un’eco testuale che si è propagata tra poesia, prose e brevi interventi teatrali sottolineati da melodie d’arpa celtica. La parola come sorella complementare dell’arte visiva nel reading performativo “Dissimilitudini… altre”, ideato da Dona Amati e che si è tenuto il 5 agosto. L’evento, una sorta di enclave poetica tra haiku e performance, pensato come un happening composito attraverso un’azione testuale in connubio e a complemento delle arti visive, ha visto la partecipazione anche di una significativa componente di Diwali Rivista Contaminata: Dona Amati, Laura Di Marco, Maria Carla Trapani, Antonella Rizzo, oltre a Ugo Magnanti, Alessia Pizzi, Paolo Carlucci, Massimo Baldi. Gli interventi poetici espressi attraverso gli haiku, in sintonia con le opere di Maria Grazia Tata, di Massimo Baldi, Paolo Carlucci e Ugo Magnanti, hanno iniziato un pubblico ancora estraneo alla delicatezza ed essenzialità delle composizioni di origine giapponese. Le letture in prosa di Alessia Pizzi da “Il sesso inutile” di O. Fallaci – uno stralcio dell’intervista a una donna cinese che racconta gli effetti devastanti, e non solo in termini psicologici, della coercitiva pratica del bendaggio dei piedi – le movenze performative di Antonella Rizzo e Maria Carla Trapani tratte dalla pièce teatrale Iratae, da loro firmata e in cui rievocano la tragica vicenda di Marie Madeleine d’Aubray e Olimpia Mancini additate nel 1600 come streghe e avvelenatrici, torturate, e a cui toccò il patibolo, hanno ricondotto all’osservazione dei corpi femminili di Maria Pizzi, rappresentati come frammenti visivi appartenenti alle inquiete introiezioni prospettiche dell’artista e alla potenza della loro comunicazione. Dino Ignani, tra il pubblico attento che ha poi definito questo incontro “speciale”, ha colto con la sua macchina fotografica nuove istantanee dei poeti in lettura; Laura Di Marco oltre alla lettura di propri componimenti ha incantato i presenti con la suggestione della sua arpa celtica e Dona Amati ha letto un ‘renga’ dedicato ai Saharawi, popolo che vive come apolide nel Sahara. In conclusione, per una condivisione fattiva della poesia, il pubblico è stato invitato a partecipare attivamente leggendo a voce alta gli haiku scritti dagli alunni, dai 5 ai 13 anni, dell’Ist. Comprensivo di Lanuvio (RM), scaturiti da un laboratorio poetico curato da Antonella Rizzo due anni fa; particolarmente compiaciute le persone per questa adozione improvvisata dei versi dei ragazzi che li ha resi interpreti dei loro sentimenti, e a cui hanno risposto con slancio.
Un’ora e mezza di evento, salutato al suo finire da un silenzio commosso per decantarne la forte emotività: poi, son tornate le voci per i ringraziamenti.
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