Focus Haiku: Dona Amati

Haibun

friends_at_the_barUn bar maleodorante ancora lontano dalla strada per casa. L’orologio punta le 2, lo stomaco lo sa bene anche senza cognizione delle lancette. La ragazza dietro il bancone fa eco alla canzone che viene su dalla radio, lo fa discretamente, accennando appena qualche nota, sa quanto non sia opportuno canticchiare in presenza di avventori. Non s’è accorta del laccio pendente dal grembiule, questo a beneficio del cucciolotto sotto il tavolino in fondo che lo segue ipnotizzato. La sua padrona produce a voce bassa detrazioni e “Mi raccomando, non uscirtene con nessuno!”. La sua interlocutrice annuisce, pasticcia con la forchetta nel piatto e intanto non perde un fotogramma dello schermo messo di lato sui vapori dello scaldavivande. I suoi occhi in movimento sincrono con quelli del cane: gli uni sulla TV, gli altri sul movimento del laccio. Addento le patate: non sono buone tuttavia la fame è uno status di basse pretese, e si fa andare bene di tutto. Rigiro con la lingua il boccone a caccia di sapidità ma la pasta molle non mi dà soddisfazione. Poi la ragazza dietro al bancone ride forte scuotendo la testa e i capelli in un fare sudamericano. Anche i denti le brillano. Nel tavolo meno esposto alla luce un vecchio si nasconde al mondo.

 

poca pietanza
adagiata sul piatto ~
io mangio sola

*

fame delusa ~
della pesca giallona
mangio anche il nòcciolo

*

sospira un vecchio
sente il peso del mondo? ~
melanconia

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