
Appassionato da sempre dello stile delle sotto culture compra la prima reflex e, da quando scopre che si può controllare il mood di una foto attraverso tempi e diaframmi, non se ne separa più. Inizialmente approccia la foto in maniera bulimica e fotografa praticamente tutto. In seguito continua il suo percorso con più caparbietà, si riduce la quantità di immagini ma si incrementa il linguaggio e soprattutto l’autore scopre la veridicità della pellicola. Lo studio e la ricerca sul linguaggio diventano il cardine del suo lavoro. Ora fotografa felice quello che vuole raccontare.
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