Dulkamara K.R.

Dulkamara ci conduce nei territori pagani e misteriosi dello sciamanesimo. Scalzi, nomadi, alla luce di un falò di parole che non trovano soluzione, se non in una notte di cui avvertiamo le vibrazioni cosmiche. Un flusso di pensieri che si evolve nel rito irrazionale mediato dal peyote, il groviglio di sensazioni ultraterrene che l’autrice dipana in questi versi quasi medianici.

Flavio Scaloni

pistoletto_cameramoda_19-09-2012MOULIN ROUGE

[peyotiche inconsuetudini di un non-sciamano]

Il nomadismo è la condizione
irreversibile
dei grattacapi fumiganti presi a calci
dal vento.
A piedi nudi su falò di parole
distesa leggera
Sahara, chiama le tue ambizioni
asfaltate terre di ghiaccio;
voglio procrastinare i miei pronostici
a date da non destinare
essere onda vibrazionale
la danza di uno sciamano
l’indistinto rannicchiato
tra seni di indicibili voglie
farmi notte eterna
e non addormentarmi.

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