Due stanzette attigue illuminate solo dalle lampade da scrivania, di quelle da ufficio, con il neon. L’esperimento è condotto dal Dottor Kranz, noto psicologo comportamentalista. Lo studio vuole verificare le reazioni della memoria e dell’intelletto in condizioni di stress. Quest’oggi ad aiutare il dottore sono arrivati Sebastian e Simon, il primo sottoporrà dei facili quesiti al secondo il quale dovrà trovare l’intruso in un insieme di vocaboli. In caso di risposta errata Simon azionerà un generatore di corrente elettrica per rilasciare scariche elettriche progressive da 15 a 450 Volts. Simon e il dottore si sistemeranno nella stanza degli sperimentatori, Sebastian starà seduto nella stanza adiacente, da solo, di fronte ad una scrivania, con degli elettrodi sistemati sui polsi. Prima di iniziare il dottor Kranz vuole verificare la funzionalità del sistema e fa provare a Simon una scossa da 45 Volts. La scossa si sente e come.
Dottor Kranz: Cominciamo.
Simon: Rosso, giallo, arancione, verde. Il sole.
Sebastian: Verde.
Simon: Risposta esatta. Seconda serie: Mucca, bufala, toro, capra. Il latte.
Sebastian: Bufala.
Simon: Risposta errata. Sono 15 Volts.
SHOCK
Simon: Balena, struzzo, delfino, cavallo. Mammifero.
Sebastian: Balena
Simon: Risposta errata. Sono 30 Volts.
SHOCK
…
Simon: Ok Sebastian, siamo a 150 Volts, la prossima risposta diventano 180. Concentrati.
Aereo, aliante, jet, idrovolante. Motore
Sebastian: Idrovolante.
Simon: Risposta errata Sebastian. Sono 180 Volts… sei pronto? Sono un bel po’ di Volts, se fa troppo male dillo.
SHOCK
Sebastian: Dio mio questa faceva male, sto sudando. Non so se posso andare avanti.
Simon: Dottore secondo me dovremmo smettere. La prossima scossa sono 220 Volts. È troppo. Non credo che Sebastian potrà reggere ancora.
Dottor Kranz: La situazione è sotto controllo. Vada avanti per favore.
Simon: Ma dottore…
Dottor Kranz: Sono un medico, prosegua nell’esperimento.
Simon: Ok, ma… se dovesse fargli troppo male interrompiamo qui. Sebastian, se te la senti ancora andiamo avanti.
Sebastian: Ok proviamo.
Simon: Arancia, bergamotto, mandarino, kiwi. Agrume.
Sebastian: Bergamotto.
Simon: No Sebastian. Risposta errata. Adesso sono 220 Volts. Dio mio.
SHOCK
Sebastian: Oh ma siete impazziti? Questa mi è arrivata al cervello! Mi state bruciando il cervello perdio! Voglio uscire, basta, scollegate tutto. Mi tiro fuori.
Simon: Dottore dobbiamo interrompere. Siamo andati troppo oltre.
Dottor Kranz: Deve proseguire. É l’esperimento che lo richiede. Vada avanti Simon.
Simon: Non sono d’accordo, mi dispiace. Sta provando troppo dolore. E poi se veramente gli stessimo arrecando dei danni cerebrali? Sono scosse forti a questo punto. Non mi convince, non mi convince. Facciamolo uscire.
Dottor Kranz: Non si preoccupi Simon. La scossa è di brevissima durata. Il soggetto prova dolore a livello momentaneo ma non ci sono effetti permanenti. Dobbiamo andare avanti con l’esperimento. È assolutamente indispensabile che lei continui.
Simon: Ma…
Dottor Kranz: Continui, prego.
Simon: Sebastian ancora una domanda, ti giuro l’ultima e poi mettiamo fine a questa follia. Ti prego concentrati. Racchetta, rete, squash, gol. Tennis.
Sebastian: Gol.
Simon: Risposta esatta! Ok, ok, possiamo interrompere.
Dottor Kranz: Mi rincresce Simon, ma dobbiamo andare avanti.
Simon: Ma è impazzito? Se sbaglia sono 250 Volts! Vuole friggergli il cervello?
Dottor Kranz: Le ricordo che questo è un esperimento scientifico e che il soggetto ha sottoscritto un contratto per accettazione. Non possiamo interrompere qui. Lei non ha altra scelta Simon, lei deve andare avanti.
Simon: Mi rifiuto. È follia allo stato puro. Me ne vado.
Dottor Kranz: Simon mantenga la calma. Non ci sono altre vie. È indispensabile che lei continui.
Simon: Sebastian, se te la senti, andiamo avanti. Ma solo se te la senti.
Sebastian: Mah, non so, adesso mi sento un po’ meglio, ma non so quanto potrò resistere. Forse un’altra domanda ancora.
Simon: Proviamo allora. Ascolta bene la domanda. Ramo, radice, baccello, pigna. Il legno.
Sebastian: Pigna.
Simon: No. La risposta è errata. Sebastian: sono 250 Volts.
SHOCK
♦
Questo dialogo ripercorre lo scenario di un celebre esperimento del 1961, l’esperimento Milgram. Solo alla fine dell’esperimento, o per definitivo rifiuto da parte dello sperimentatore (Simon) o per svenimento del soggetto (Sebastian), si sarebbe chiarito che le scosse erano fittizie e che il vero sogggetto dell’esperimento era Simon e non Sebastian. Lo psicologo Milgram voleva misurare con questa metodica il grado di assoggettazione di Simon all’autorità, in questo caso nella figura del medico, e la sua accettazione ad infliggere dolore ad una persona sconosciuta.
L’esperimento arrivava dopo il processo di Norimberga a carico di Eichman e si voleva valutare se un uomo fosse disposto a fare del male al prossimo se sotto l’ordine di farlo. Di fronte ad un ordine proveniente da un’autorità riconosciuta come tale, siamo disposti ad alienare i nostri valori morali?
È il quesito che si pose la studiosa Annah Harendt nel celebre saggio ‘La banalità del male’, e recentemente riesplorato da Zygmunt Bauman in ‘Modernità e olocausto’.
L’esperimento fu condotto su 40 soggetti analizzando diverse variabili tra cui la distanza sperimentatore-soggetto, la distanza sperimentatore-medico, la possibilità dello sperimentatore di ascoltare e/o vedere il soggetto.
Nonostante le grida di dolore e le manifestazioni di dissenso del soggetto, lo sperimentatore, sotto la pressione dell’autorità, in molti casi proseguì nella pratica fino a raggiungere presunte scosse di 300-400 Volts.
Oggi un esperimento del genere non sarebbe certamente ripetibile per motivi etici ed in passato furono avanzate pesanti critiche all’impostazione sperimentale della ricerca. Ciononostante, l’esperimento Milgram ha profondamente segnato la storia della psicologia contemporanea e ha lasciato un segno indelebile nella cultura dei nostri tempi. Nel 1979 il regista Henri Verneuil realizzò il film ‘I…come Icaro’, con Yves Montand nel ruolo del protagonista. La pellicola ripercorreva con tratti angoscianti l’esperimento Milgram e fece molto scalpore, scuotendo le coscienze del pubblico internazionale. Nel 1986 Peter Gabriel dedicò la canzone ‘We do What We’re Told’ all’esperimento Milgram all’interno del suo album ‘So’.
In anni più recenti sono state realizzate diverse rappresentazioni dell’esperimento: nel 2009 i fratelli Gibbs presentano il film ‘The Milgram experiment’ che ripercorre fedelmente la genesi e lo svolgimento dell’esperimento. Molti documentari per la televisione sono stati realizzati nel corso degli anni. Forse il documento più fedele è quello realizzato dalla BBC, di cui vari spezzoni sono reperibili su Youtube.
Le immagini proposte in queste pagine sono riprese dall’opera dell’artista inglese Rod Dickinson, il quale nel 2002 mise in scena l’esperimento nell’ambito di una performance artistica allestita a Glasgow per iniziativa del Glasgow Center of Contemporary Art.
La performance fu realizzata il 17 gennaio del 2002 e da questa è stata ricavata una video installazione (un video di 3,4 ore e la ricostruzione degli ambienti che i visitatori possono attraversare ascoltando gli audio della performance) che è stata esposta in alcune delle più importanti gallerie di arte contemporanea del mondo.
Fotografie da ‘The Milgram Re-enactment’, Rod Dickinson, The Glasgow Contemporary Art Center, 2002
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