
In questa serie, dal titolo L’oiseau bleu, la fotografa mette in scena un dialogo delicato e rarefatto tra se stessa e un uccellino blu, evidentemente fuggito dalla gabbia per cercare una rinnovata libertà. Di lui non rimangono che alcune sparute piume e non è di fatto mai presente nelle scene fotografiche. L’autrice investiga il tema della solitudine, del rimpianto, dell’abbandono, del legame indissolubile che si instaura tra l’uomo e
l’animale, ma quel legame è spesso vincolato dalla presenza ostile di una gabbia.





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