Il XV InStante

Sono muto, sono sordo

finalmente avvolto da questa viscosità aumentata ed avvolgente

indifferente al mondo indifferente

estraniato in questo istante attutito e rallentato

protetto, per qualche mentre, da una realtà pesante e inconsistente

fuggo abbandonato in un amniotico respiro rassegnato e rincuorante

e mi rigiro e mi rigenero

senza peso, sospeso, accarezzato e sostenuto

in un tempo e per un tempo

non precisamente determinato

sono tutto

e non sono niente

Pietro Bomba

 

In questo numero troverete i lavori fotografici di:

Giulio Gonella

La realtà catturata dal fotografo è deformata, ma al contempo si lascia comprendere in virtù della presenza di uno o più elementi che rimangono fedeli alla loro natura originaria. Una lente deformata alla quale qualcosa sfugge, una scheggia impazzita, un quid immanente in un tutto vorticoso.

Kahn e Selesnik

Ciò che rende questi lavori così convincenti è l’eclettismo dei soggetti, delle situazioni e dei supporti utilizzati. In Truppe Fledermaus le distopie degli scatti pongono questioni sociali e ambientali in stretta relazione con la realtà contemporanea, forzando la nostra attenzione attraverso storie immaginarie e ludiche che celano ben altre implicazioni.

Jonathan Nimerfroh

L’autore racconta che al momento di lasciare la spiaggia scorse l’orizzonte assumere sembianze nuove. Salito sulla cima delle dune osservava l’oceano congelarsi progressivamente. Ciò che ne derivò fu qualcosa di perfetto, sublime nella sua surrealtà…

Miloje Savic

Siamo nell’arcipelago delle isole Lofoten, in Norvegia, oltre il circolo polare artico. Una manciata di isolette dove la pesca è l’unico mestiere. Immergersi in queste acque vuol dire conoscere i ghiacci, con la preghiera che la corrente del Golfo non si dimentichi di lambire le coste.

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