La XV InSistenza

Attraversamento. Transizione da un medium ad un altro. Rapporto con il tempo. Il vuoto.

Queste sono alcune delle suggestioni che il tema dell’immersione evoca e attorno a cui verte la ricerca degli artisti proposti in questo numero di Diwali.
Per Anish Kapoor (Helmut Schilling) sono ricordate due istallazioni, Ascension e Descension, in cui, rispettivamente, il fumo si fa colonna verso l’alto o un vuoto è rigenerato di continuo, movimenti entrambi ricchi di significati spirituali e simbolici; quanto al rapporto col tempo si possono citare i contributi di Cristina La Bella, che ripercorre la storia dell’ottava arte, la fotografia, con le sue caratteristiche di immediatezza e di capacità di riprodurre all’infinito ciò che nella realtà è avvenuto una volta sola e l’istallazione murale Mécaniques Discursives (Gioele Marchis), opera del lavoro congiunto di due artisti molto distanti tra loro dal punto di vista della scelta dei mezzi espressivi: l’incisore belga Frédéric Penelle e il videoartista svizzero Yannik Jacquet, una sorta di grande affresco cinetico che intende fare riflettere l’osservatore sui temi della lentezza, della pausa e del punto di saturazione (o esplosione) a cui è arrivata la società attuale.
Ancora in tema di fotografia, Diwali, insieme con Simone Scaloni propone al lettore le atmosfere assurde e surreali in cui si trova immerso l’immancabile uomo in giacca e cravatta delle opere di Philippe Ramette, moderno Caspar David Friedrich e fotografo artigianale; surreale che lo accomuna ad un altro degli autori presentati in questo numero, Yves Tanguy per la penna di Lucio Costantini, pittore autodidatta bohemienne ed elemento di spicco della corrente artistica surrealista, con i suoi paesaggi ispirati alle coste bretoni, dove era cresciuto, e all’opera di De Chirico, che aveva avuto occasione di ammirare a Parigi negli anni Venti.
Infine, grazie a Geremia Doria, dal mezzo acquatico dei contributi sopra citati, emergiamo di nuovo in superficie per immergerci ancora, ma nelle imponenti istallazioni e sculture lignee del brasiliano Henrique Oliveira, dai colori autunnali, caldi e avvolgenti: un mezzo, per l’artista, di far riflettere il pubblico sul problema dello sfruttamento del pianeta da parte dell’uomo.

Alessandra Carnovale

 

E ora buon immersione nella lettura.

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