AMOS TORRESIN – Shoes – Collaborative Site Specific Installation – Ottobre/Novembre 2015

Giovane artista che focalizza la sua espressione artistica sul dialogo tra passato e futuro. L’utilizzo, sotto una nuova forma, di materiali di uso comune esplora il rapporto tra vita quotidiana e inesorabilità del tempo, relazione che si supera e si rilancia grazie all’intervento artistico. Da qui nasce una ricerca di stimoli sulle possibilità espressive di materiali insoliti, a fine vita, fuori dalle logiche utilitaristiche del mercato. Anche con il crescere dell’attenzione dei media, questo percorso diventa una vera e appassionante operazione estetica, volta al recupero e alla valorizzazione, sotto nuove vesti, dell’oggetto e della sua storia.
In questa opera le scarpe, principali protagoniste, si diramano come in una rete collegandosi le une alle altre mediante i lacci. Il gruppo di scarpe origina da un vecchio baule dal quale iniziano ad uscire le prime che poi, seguite dalle altre, formano la rete che si estende nello spazio. Questo lavoro emerge da un processo partecipato nel quale l’artista ha chiesto in prestito scarpe per comporre l’installazione. Le scarpe allacciate tra loro, nelle sue intenzioni, rappresentano le relazioni tra le persone che hanno vissuto e lavorato nello spazio di Via Tempesta. Scarpe come persone, lacci come legami. Legami tra loro e con il luogo. Le scarpe/persone, come i loro ricordi e le loro relazioni, riprendono spazio emergendo dal passato e dalla loro uscita dal baule ne risulta una nuova figurazione di passi e legami. Insomma i ricordi sono agenti attivi e generativi, non semplici figure statiche del passato. Questa dinamica dell’andare oltre che dell’andare insieme è ben espressa dalla diramazione delle scarpe tutte orientate in avanti in diverse direzioni. L’artista insiste anche sull’unicità di ogni scarpa come metafora dell’unicità di ogni persona. La dimensione intima e personale delle scarpe rende questo passaggio molto chiaro.

Amos_Torresin_Shoes

Sara Lombardo

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