Paris…c’est la vie! (pillole di parigitudine), Flavio Scaloni

Essere parigino non vuol dire esserci nato ma esserci rinato

Chi sono i Bo-Bo? Quali sono i segreti della cucina francese? Quale è la mimica con cui i nostri cugini d’oltralpe accompagnano i loro discorsi? Le loro interiezioni più comuni? Come passano il tempo libero e quali mezzi di trasporto prediligono i parigini?

Flavio Scaloni, autore poliedrico, dopo Stella di seta e Mantra della sera (poesia), torna sulla scena editoriale con la sua nuova pubblicazione, Paris…c’est la vie – pillole di parigitudine, in cui, in 60 brevi capitoli (suddivisi, a loro volta, in 6 sezioni tematiche) ci accompagna a conoscere luoghi, situazioni, usi e costumi della capitale francese e dei suoi abitanti.

06Con uno stile leggero e ironico Scaloni, trasferitosi a Parigi da alcuni anni, ci disvela nuovi aspetti della vita di questa città, man mano che ne fa esperienza, trasmettendoci il suo stupore, la sua curiosità e, qualche volta il disappunto (si veda, ad esempio il capitolo “Don’t touch my Brel”, in cui scopre che i francesi preferiscono Jacques – Brel – alla petit Edith Piaf) per la nuova realtà con cui viene in contatto giorno dopo giorno.

Ne nasce un racconto che non è, né intende essere, una guida di viaggio, né una raccolta di indirizzi utili per viaggiatori in vena di shopping o di ristoranti tipici, bensì una diversa visione della città e dei suoi abitanti, soprattutto per quello che riguarda l’aspetto letterario e culturale (più di una “pillola” è dedicata a biblioteche, librerie, club letterari che l’autore ha scoperto o frequentato), un tipo di approccio che origina sia dal forte interesse che l’autore nutre per il mondo dell’arte sia dalla natura della genesi di quei reportage: questo ciclo di resoconti parigini era stato commissionato, infatti, a Scaloni dal circolo letterario Bel Ami, da lui frequentato durante il suo periodo romano, come cronache quindicinali da pubblicare sul sito web del circolo stesso.

Questo corpus letterario è stato successivamente ripreso e rielaborato dall’autore-cronista, che vi ha aggiunto qualche altra “pillola”; ne è nato quindi un volume, edito da Intemedia edizion,i dal titolo di Paris…c’est la vie, in cui lo sguardo lieve e (dis)incantato di Flavio si coniuga felicemente con le illustrazioni di Mario Lucio Falcone, disegnatore napoletano già noto ai lettori di Diwali, che, per accompagnare questi testi, ha creato il personaggio di Monsieur Choupinou, giornalista squattrinato, sarcastico e schivo, accompagnato dalla fedele escargot François Latrompette.07

Con le sue cronache Flavio plana con delicata ironia sulla città, le sue abitudini e i suoi luoghi di ritrovo, rendendoci delle pillole spiritose ed estremamente godibili, sottolineate a loro volta dal tratto sardonico dell’illustratore Falcone. Nella raccolta non manca un capitolo dedicato al Batacalan, locale che aveva colpito la fantasia dell’autore ben prima che diventasse famoso a causa degli eventi tragici del 13 Novembre 2015, o resoconti divertiti sugli equivoci (i cosiddetti false friends, molti dei quali divenuti parte del nostro linguaggio grazie alla pubblicità) che possono intercorrere nella comunicazione con i parigini o digressioni storiche sulla cucina e la pasticceria francese.

Scaloni evita di cadere nella facile trappola dei confronti tra le due culture, che conosce così bene (quella italiana e quella francese), rendendoci invece una cronaca spiritosa e garbata delle sue scoperte, felici pennellate sulle caratteristiche della sua nuova città: l’amore per la burocrazia e la difficoltà di trovare un appartamento (C’est comme ça),i gusti musicali e culturali dei cugini d’oltralpe, l’amore per i libri e le domeniche mattina trascorse in biblioteca, i luoghi dove si va a passeggiare o a fare un pic Copertina & Quartanic, le gallerie d’arte, le riviste d’arte e cultura, per concludere la sua panoramica con tre film famosi ambientati a Parigi: il deludente Midnight in Paris di Woody Allen, Les Parisiens di Claude Lelouch dal carattere spiccatamente francese e Les Amants du Pont Neuf, diretto da Leos Carax, potente ed evocativo, nella cornice di una «Parigi autentica, né sorniona né ruffiana»

E con quest’ultima pillola di parigitudine gli autori, insieme a Monsieur Choupinou, e l’escargot François Latrompette, che ci hanno fatto compagnia in questo viaggio immaginario alla scoperta della capitale francese, ci salutano e chissà di non ritrovarli in un prossimo futuro con nuove, divertenti avventure.

Sacha Guitry

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