Non abbiamo presentato in passato la nuova rubrica, abbiamo lasciato che si presentasse da sé, nello svolgersi stesso dell’inchiesta sulla nostra artista. Ma una precisazione preliminare ci sembra necessaria: non è un’inchiesta. Piuttosto si direbbe un’intervista. Deliberatamente abbiamo messo in atto un détournement semantico, che disarticola e riconfigura il rapporto tra significante e significato. La nuova forma dell’inchiesta, all’apparenza intervista, emergerà in superficie; gli incerti intenti costituiranno la trama del testo, mentre le ragioni andranno guadagnate nelle profondità dell’interrogazione.
Tentammo di non intervistare Anna Laura Longo: ora il tentativo è proprio quello di intervistare Silvia Lombardo, nell’intento di fare un’inchiesta sulla sua proposta attraverso la sua parola, sulla sua “terapia” attraverso la sua ironia…
Ogni domanda è lecita: dalle più ordinarie, per il tramite della costruzione giornalistico-pubblicitaria, compiremo i primi passi per un’inchiesta inquieta e inquietante. Con tutte le inevitabili ricadute nella trita banalità.
Diwali – Rivista contaminata
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