
la cordigliera si stende
silenziosa a proteggere
la sua valle di sassi
e di pattume
il suo ventre di arsura
più antico e più povero di un dio
che risuona di canti
a lui dedicati in lingue remote
suggestione di un popolo
assetato e devoto
scrissi queste parole di getto attraversando una delle valli dell’interno della Siria nel maggio del 2000; sono molti anni fa, prima dell’11 settembre, prima dell’Isis, prima che il Medioriente diventasse sinonimo di integralismo e guerra, inaccessibile ai turisti occidentali; ho avuto la fortuna di visitare un paese vario e bellissimo e purtroppo molte delle cose che ho visto oggi non esistono più.
Della Siria ricordo la varietà geografica e umana: cristiani ortodossi e musulmani, montagne e deserti, tutto si alternava in armonia, tutto conviveva.
La bambina vestita di bianco festeggiava la pasqua, fuori dalla chiesa vendevano pulcini tinti di colori pastello, i bambini erano in gita scolastica in un sito archeologico e correvano fra le rovine, si volevano far fotografare, la coppia passeggiava all’interno di una grande moschea dove per entrare mi fecero indossare una tunica con un cappuccio, mi ricordo che la sensazione di non essere guardata era piacevole al contrario di quanto pensiamo dei veli che coprono il capo, a me dava una sensazione di pace…tutte queste sono solo le suggestioni di una ragazza che traversava incosciente un paese che di lì a poco sarebbe stato rivoluzionato e chiuso al mondo esterno e non vogliono essere un giudizio politico o umano. Mi sembrava doveroso condividere queste suggestioni ora che non abbiamo facilmente la possibilità di visitare quei posti.
Francesca Petrangeli




Lascia un commento