posSesso arteFatto

La sfera della sessualità è fin dalle origini dell’uomo un serbatoio privilegiato di creatività. Come questo ventre fecondo venga vilipeso e umiliato è sotto gli occhi di una società assuefatta al coito interrotto.

Godere non è più un diritto, una rivendicazione fisica e intellettuale, ma un imperativo che fa capolino in ogni dove, nella rete e nelle strade. “Fare sesso”, farlo spesso, esporlo, contabilizzarlo, è ciò che sembra esserci richiesto perché le nostre vite siano all’altezza dei tempi. Il sesso si è abbassato al rango di posSesso, merce di scambio nel mercato globale. Il sesso Fatto è un artificio costruito ad arte, e l’arte, dal canto suo, sembra non poter far altro che riprodurre la continua esposizione genitale e l’obbligo sociale al piacere, entrambi privati di ogni forza significante ed emancipatoria.

Ma forse così non è. Forse è ancora possibile che il corpo e i suoi organi di piacere diventino fucina creativa. E soprattutto, che i rapporti sessuali che stabiliamo, anche solo con uno sguardo, nel nostro quotidiano, possano trovare nell’arte un canale per tornare nuovamente ad eccitarci trasgredendo la norma. A voi, artisti di oggi, la sfida: sottratto all’impero della pornografia, ovvia – diffusa – subita, può il sesso ancora veicolare e attivare ciò che eccede?

Aspettiamo i vostri contributi ad alto contenuto erotico entro il 30 Novembre p.v.

Saggi, poesia, fotografia, video… contaminazioni artistiche di ogni genere possono essere inviate alla redazione di Diwali all’indirizzo mail diwalirivistacontaminata@gmail.com

Con preghiera di diffusione attraverso i vostri canali social.

tom wesselmann

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