Ogni categorizzazione porta con sé un conflitto.
L’appartenenza è un fardello, una trappola nascosta di lacci, cancelli, muretti e confini arbitrari da espandere o difendere.
È una distrazione dal vero più profondo.
Ogni classificazione di genere porta con sé, alla lunga, il rischio dell’autodistruzione.
Divenire donna potrebbe essere la chiave per individuare quel sottile e labile confne che esiste tra artigianato ed arte, tra il saper fare ed il saper esprimere in un continuo sovrapporsi, affancarsi, intersecarsi, completarsi, senza sterili confitti.
L’arte, la fotografia, ogni strumento di intima espressione, svolgono al meglio il compito di trasformare i confini in risorse. In fin dei conti le emozioni rendono tutti uguali e tutti individualmente diversi, unici sullo stesso terreno, senza artificiose sovrastrutture culturali e facili manipolazioni.
La donna è un ossimoro accecante fatto di coraggio e fragilità, sofferenza interiore ed estetica superficialità, irrequietezza e rassicurante pazienza, gelida spietatezza e calda, dolce e materna comprensione, incantevole ed insopportabile, mutevole e scostante eppure insostituibile punto di riferimento.
Un ossimoro accecante…
Pietro Bomba
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