Haiku tra meridiani e paralleli – Seconda stagione
È prevista per fine maggio l’uscita del volume antologico “Haiku tra meridiani e paralleli – Seconda stagione”, scaturito anche questa volta dal concorso letterario bandito dalla casa editrice FusibiliaLibri, marchio editoriale della attivissima associazione culturale Fusibilia, fondata da Dona Amati e Ugo Magnanti.
A differenza della precedente edizione, è stato chiesto ai partecipanti di cimentarsi in una forma più assoluta di haiku, in linea cioè con le regole tradizionali della poesia giapponese che, oltre al classico kigo (l’elemento stagionale, ovvero l’osservazione della natura), considerano determinante l’inserimento dei quattro stati d’animo dell’haijin: Sabi (il distacco, la pace, il raccoglimento in solitudine), Wabi, (l’incanto e lo stupore per la semplicità dell’essere), Aware (il rimpianto, la nostalgia) e Yugen (il mistero ineffabile).
I risultati, apprezzabili per impegno e suggestività, hanno premiato chi si è misurato con una forma di scrittura mirata alla contrazione, fino all’essenza massima, del pensiero e della forma, attraverso il rigore metrico, che ricordiamo, è fisso ad una terzina composta da un quinario, un settenario e un altro quinario, e l’assolutezza della concentrazione espressiva, dimostrando, ancora una volta, che meridiani e paralleli sono linee di intersezione non solo geografiche ma anche di incontri e confronti commisurati all’emotività profonda delle persone su una forma d’arte che proviene immutata dal medioevo orientale.
Anche questa seconda edizione, curata da Dona Amati, si avvale delle splendide immagini del fotografo Hitoshi Shirota e della nota critica del poeta e saggista Francesco De Girolamo.
Autori dal libro:
EMILIA BARBATO
Neve al tempio,
la lanterna crepita
nel vento bianco.
GUIDO BASILE
Letteratura,
altro non è che idee
fatte di carta.
ROBERTO BIGOTTO
Lungo ’l sentiero
appassisce la sera,
viene novembre.
GLORIANA BRIZZI
Sassi bucati
trascina la risacca –
custodi muti.
PAOLO CARLUCCI
Oh tre arance
il sole dell’inverno
in una cucina.
ADA CRIPPA
Sotto al foglio
odore di lumache.
Scrivo sul noce.
FRANCESCA DI CASTRO
Nel cardo il frullo:
un’ala al sole brilla
d’oro e magenta.
RITA FANTINATO
Brivido freddo
chicchi bianchi sul prato.
Tuoni d’agosto.
MARZIA GIANNELLI
Sasso di vetro.
Le mani raccolgono.
Prisma riflette.
LORIS GIOPP
Vive tre giorni
il fiore del ciliegio
tre, ma perfetti.
GIOVANNA IORIO
Va un gabbiano
fino al mare e poi torna:
nel becco un’onda.
ANTONIETTA LOSITO
Presso il ruscello
sciabordio di lavandaie
a piedi nudi.
UGO MAGNANTI
L’anfora rotta
s’ingrazia qualche sguardo
coi fiori fuori.
LUCIANA MORETTO
Intempestive
fuori dalla clinica
le pratoline.
MARIO PAROLA
Come le pietre
in fragile equilibrio –
io mi rinnovo.
LORENZO POGGI
Fior di ciliegio
vivi solo un mattino
se s’alza il vento.
MIRELLA RIGAMONTI
È pazzo il vento.
Mi solleva le gonne!
Irriverente.
FRANCESCA ROCCHETTI
Ombre nel cielo,
si affollano gli storni.
Meglio scappare!
GABRIELE STELLA
Grilli campestri:
un ritmato frinire
tra l’erba più alta.
ANDREA TAVERNATI
Nebbie d’autunno
trafigge la lampara.
Naufraga il mare.
MARIA GRAZIA TOMASSINI
Solo silenzio
nel becco del passero –
stomaco vuoto.
Lascia un commento