Le lame senza pietà di questo componimento di Eleonora Pozzuoli triturano la coscienza dell’individuo.
L’autrice cerca riparo nell’occhio del ciclione, nel vuoto della centrifuga, per salvaguardare la propria identità. Poi un cambio di scenario.
Agli arrivi e partenze dell’aeroporto siamo in sospeso, come nel sali-scendi degli ascensori. Ritroviamo lo stile fresco e al tempo stesso pungente di una delle nostre più care collaboratrici. (Flavio Scaloni)
Possibilità di vuoto
C’è qualcuno che
ha acceso il
frullatore e non
trovo più pace né
equilibrio.
Passo i giorni a
schivare le
lame per
restare intatta.
Incartiamo i
pensieri e prepariamo la
valigia per
un viaggio sfumato,
sospesi e improvvisi
come il vuoto
degli ascensori in
aeroporto.
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