Sull’abisso – Roberto Marzano

Un abisso, il baratro delle coscienze. Il colore è il nero, del torbido, del liquame, dei vermi che penetrano nel cervello. Un testo forte, di grande impatto visivo. Immaginifico, pulp, provocatorio fino ad essere angosciante. È forse questa l’eredità lasciata dalla beat-generation statunitense e dalla letteratura gotica europea, fino ad arrivare agli scenari di un sempre più apprezzato Tim Burton. (Flavio Scaloni)

 

SULL’ABISSO

 

Tunnel profondi di tele nere, vele del buio

sfilacciati percorsi duodenali contorti

cervelli bacati da increduli vermi

prendono per mano inermi dispersi

nel precipizio ingordo che abbaglia

fosforo offeso da quisquilie inguardabili

inguaribili ferite al buonsenso

al bisogno di nient’altro, che aria…

 

Gocce inclementi di nauseanti liquami

sgorgano dai muri putridi in grumi crudi

torbidano l’ampolla del silenzio afflitto

dall’incalzare pulsante dei tonfi sordi

scaraventato a calci in trappole truci

flebili legami di “lego” trasparenti

sinapsi assenti,  per malattia senza rimedio.

 

Bocche aperte appiccicate a teste vuote

zucche rinsecchite, tutt’occhi spalancati

costantemente sintonizzate sull’abisso

di amichevoli consigli “smacchia-acquista-decidi-adesso”

nei declini inarrestabili che conducono a un sonno brullo

anche chi di loro giura e spergiura d’essere ben sveglio…

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