Piccoli occhi quelli attraverso i quali ci fa guardare Valeriano Forte, che faticano a contenere la vita, ma che la stessa vita spesso lascia stanchi, come piccoli otri di vetro da trascinare giorno dopo giorno, gli stessi occhi che notano le piccole tracce che l’esistenza passando ci dimentica addosso e ci fanno chiedere se rimarrà di noi qualcosa o se invece siamo tutti vuoti a perdere. (Laura Di Marco)
Occhi pieni
Così piccoli occhi ma pieni a volte
di vuoto di mare e d’anima
di encresciadum
Occhi di vetro rotto
che faticano a guardare il mondo
Occhi a volte stanchi
di sopportare il peso dell’anima
Occhi che parlano afoni specchi
spargetevi intorno in frammenti
d’Amore e luce.
Tracce
Tracce
lasciate o perdute che importa
strade percorse andate già
Tracce
per non dire di essere invisibili
o che il sole non lasci impronte
Tracce
sparse o riapparse
è libertà seguirle o meno
Tracce
canti perenni di rivoluzione
o riga continua della mia penna
Tracce di tacchi
sulla scia del silenzio
e in lontananza una sagoma
Tracce di suoni
che conducono nella parte
più profonda di Noi
Tracce di braccia il sudore
nel duro lavoro sfruttato ogni giorno
Tracce di sogni nei miei occhi al mattino
e note di pezzi Jazz tra le lenzuola pregne
Tracce
lettere sotto il cuscino al ritorno dal bar
Tracce di te
i capelli sulla giacca
unghie sulla schiena
una tazza lasciata sul camino
Tracce
cristalli di percorsi
dietro il guscio la lumaca
Tracce
chimica nei cieli è mistero?
Tracce
nei solchi provinciali della mia città
Tracce
la Terra ne ha le palle piene
Tracce sono
i fiumi di sangue
che riversiamo in odio
Tracce
qualcosa di Noi resterà!
Attenzione
la vita può contenere ancora
tracce o resti di gusci d’umanità.
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