Attrazioni – Maria Grazia Di Biagio

Maria Grazia Di Biagio, vincitrice del concorso poetico Bel-Ami edizioni e autrice della raccolta “Nella disarmonia dell’inatteso”  ci propone alcuni  testi dove lo scavo dei sentimenti si snoda  lungo versi altamente musicali e raffinati. Già Dante Maffia  definisce la sua “una scrittura che nasce dalla vita senza interferenze e senza sovrapposizioni”,  confermando una vocazione poetica che cesella la forma e il linguaggio sul materiale incandescente  di ogni vissuto.

 

Un unico sentimento è fatto a volte di contrari.

(Marcel Proust)

 

Attrazioni

 

A scanso di metafore – le parole avvertono

che quanto riportato qui di sotto – o sopra

insomma – quanto segue – segue associazioni

libere di sensi  e suoni – attrazioni epidermiche

di cose – come per voi umani che chiamate

sentimento quella reazione chimica – fisica

sensoriale che vi attira – tira verso – contro

il controverso senso del buonsenso – in che senso

ti piace e cosa dell’altro – il suono – l’odore

il contatto – sì ma dirglielo con tatto o dirlo

con i fiori – se mi sfiori tremo – quasi foglia

o voglia d’infinito abisso – il gesso scrive

e tocca la lavagna – nero sotto bianco –

un banco di pesci abissali – lampade al neon

o risparmio energetico – ascetico stilita –

stilare la lista della spesa – pesa il silenzio

e l’assenzio non va più di moda – invidia

pura della coda sinuosa – del gatto equilibrista

sul davanzale – i fiori – l’ho già detto – allora

il tetto – sul comignolo c’è un nido di cicogna .

Te l’avevo detto che fanno cose strane – le parole.

 

Amore alternativo

 

(Ti odio non ti so dire quanto

dalla testa ai piedi

in lungo e in largo, ti odio

Odio che mi dai sempre ragione

che mi trovi bella senza trucco

e morbida come una girella

con i capelli sottosopra quando scrivo

Odio che dici bello, bello da morire

a qualsiasi scarabocchio

che quello che cucino è sempre buono

 il vestito sempre quello giusto

che ti sorprendo sempre in positivo

che hai deciso che sarei stata l’ultima

e per sempre, almeno fino a domani).

Mi passi il sale, per favore, caro?

 

Per la dimenticanza

 

Da quanto tempo siamo uno?

Noi c’eravamo quando si giocò

la sorte della frutta e prima ancora

a sostenere l’innocenza di Lucifero

Ci siamo stati coi fiammiferi

a fare il palo per Prometeo e con la Nikon

aspettavamo Armstrong sulla luna

Come potrei volertene per la dimenticanza

dei nostri compleanni millenari.

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